Spaghetti con ammarielli ’e sciummo

In cucina con Mimmo - Ammarielli ’e sciummo

Gli ammarielli, così chiamati in dialetto locale, sono i gamberetti di acqua dolce lunghi dai 2 ai 5 cm, che hanno costituito per secoli una delle specie più pescate del fiume Sarno, insieme ad altre specie della fauna fluviale del Sarno come le anguille, i granchi, le trote e le rane. Poi, il progressivo inquinamento del fiume, in alcune zone, hanno fatto scomparire quasi del tutto queste specie. Tali crostacei sono ancora presenti in alcuni tratti di fiume, delle 3 principali sorgenti (Rio Palazzo, Rio Santa Marina e Rio Foce), insieme alle anguille, oggi molto rare, le trote, le rane e, purtroppo, il Gambero della Louisiana, immesso, irresponsabilmente da qualche soggetto che, probabilmente, ignorava l’invasività di questo crostaceo e la difficoltà della sua eradicazione.

Il fiume Sarno è stato fonte di vita, grazie all'irrigazione, al trasporto delle merci e alla pesca in esso praticata. Il toponimo Scafati si dice derivi dal termine scafa, ossia “battello fluviale”, che a sua volta deriva dal latino scapha. Tali mezzi, chiamati poi lontri, simili alle gondole, ma con fondo piatto, erano fondamentali mezzi per la navigazione del fiume Sarno. Ed è proprio per questa ragione, ma anche per il fatto che i palazzi del centro si affacciano pittorescamente sul fiume, che la città di Scafati era un tempo indicata con il nome di Piccola Venezia.

Tale imbarcazione si presenta come uno scafo di forma rettangolare, costruito in tavole di legno di quercia o castagno, lungo circa 5 metri e largo 70 cm, rimasto praticamente identico nel corso dei millenni. Per bilanciare la poppa si ricorreva a un blocco o una pietra in tufo impregnata di acqua. Oggi sono ancora presenti, lungo il corso del Sarno, circa una decina (anche meno) di lontri, alcuni risalenti agli anni ‘60. Durante gli scavi del Sito archeologico di Longola, infatti, sono stati rinvenuti 3 antichissimi lontri, utilizzati durante l’età del Ferro. Ebbene, tali lontri, ricavati in questo caso da tronchi di quercia, risultano molto simili a quelli moderni, anche se questi ultimi erano realizzati con tavole inchiodate e connesse saldamente; mentre quelli antichi erano imbarcazioni monossili ricavate svuotando e scavando internamente un unico tronco dalle sapienti mani sarrastre. 

Alla fine del Settecento, lo scrittore viaggiatore Henry Swinburne definiva le acque del Sarno limpide e abbondanti di anguille e gamberi.

 

In cucina con Mimmo - Veduta di Scafati con ponte sul fiume Sarno (fine ‘700 – primo decennio dell’800). Artista Jacob Philipp Hackert
Veduta di Scafati con ponte sul fiume Sarno (fine ‘700 – primo decennio dell’800)
In cucina con Mimmo - Lontro (inizio '900)
Lontro (inizio '900)
In cucina con Mimmo - Lontro "moderno"
Lontro "moderno"

La ricetta

In cucina con Mimmo - Spaghetti con ammarielli ’e sciummo

Ingredienti per 4 persone

200 g di ammarielli

320 g di spaghetti

200 g di pomodorini del Piennolo del Vesuvio

1 spicchio di aglio

Peperoncino q.b.

Prezzemolo q.b.

Olio extravergine d’oliva q.b.

Sale q.b.

 

Preparazione

Lavate i gamberetti varie volte e lasciateli sgocciolare.

Lavate i pomodorini e tagliateli in quattro parti o a metà.

Soffriggete l’aglio, il peperoncino e i gambi di prezzemolo in una padella con un filo di olio extravergine di oliva. Quando l’aglio è dorato, toglietelo insieme ai gambi di prezzemolo, aggiungete i pomodorini e fateli cuocere per 5 minuti.

Aggiungete i gamberetti e continuate a cuocere per 2 minuti. Aggiustate di sale e tenete in caldo.

Cuocete la pasta in abbondante acqua bollente e salata. Scolatela al dente e versatela nella padella con il sugo, aggiungete qualche cucchiaio dell’acqua di cottura della pasta e saltatela (o amalgamatela) per un paio di minuti, il tempo di insaporirla.

Aggiungete del prezzemolo tritato, impiattate la pasta e servitela con un filo di olio extravergine di oliva a crudo.

Per gustare a pieno il piatto consiglio di accompagnarlo con un vino bianco secco.

 

In alternativa agli spaghetti, potete scegliere le linguine, i paccheri o il formato di pasta che preferite.

La ricetta originale prevede il peperoncino che da quel tocco deciso alla pietanza. Per renderla un po’ delicata (alla portata di tutti), potete evitare di soffriggerlo e prima di servire la pasta, conditela con un filo di olio extravergine di oliva aromatizzato al peperoncino.

Conservazione: è consigliabile consumare la pasta subito dopo la preparazione, soprattutto se utilizzate gli spaghetti. Se scegliete la pasta corta potete conservarla per 1 giorno in frigo, all'interno di un contenitore con chiusura ermetica.

 

In cucina con Mimmo - Ammarielli fritti

Gli ammarielli venivano preparati anche fritti con un po' di aglio, olio abbondante e tanto peperoncino, in una pentola preferibilmente di rame e appena cambiavano colore (dal grigio scuro all’arancio), venivano salati e messi nel cuzzetiello di pane torrese per essere gustati dai visitatori in occasione della festa religiosa di Bagni, una frazione situata in periferia di Scafati.

Anche per la versione “fritti”, consiglio un vino bianco spumante, preferibilmente un Extra Brut.

 

Queste ricette sono un pezzo di storia... portandovi alla riscoperta di piatti della tradizione antica del territorio di Scafati e dintorni, con lo scopo di far rinascere nella nostra mente sapori e ricordi che ormai sembrano resistere solo nelle memorie di alcuni anziani, con la speranza che un giorno il fiume Sarno possa tornare pulito come un tempo...

La fine di un INCUBO, l'inizio di un SOGNO!

Quando ho scritto questo articolo, apparso anche su alcune testate giornalistiche e blog magazine dedicati al mondo dell'enogastronomia, era il 2022 e concludevo con la speranza che un giorno il fiume Sarno possa tornare pulito come un tempo...

Quei puntini sospensivi alla fine della frase erano come un’attesa che quel giorno arrivi il più presto possibile per poter scrivere una nuova pagina di storia e di vita.

Oggi, 29 marzo 2023, è una giornata di festa, il canale San Tommaso, affluente del fiume Sarno, è stato finalmente bonificato e restituito alla comunità! Non sarà più la fogna a cielo aperto che ci ha asfissiati per anni con il suo olezzo nauseabondo. Le acque putride che lo caratterizzavano (dal colore nero al rosso), dei reflui urbani e industriali dei comuni di Angri, Corbara e Sant’Egidio del Monte Albino, sono state convogliate e portate a depurazione, impattando positivamente anche sui comuni di Scafati, Pompei e Sant’Antonio Abate, rendendo finalmente vivibili questi luoghi.

Il canale San Tommaso è un’opera nata negli anni ‘20 del 1900, lungo 3 chilometri, si congiunge al canale Marna, altro affluente del fiume Sarno che attraversa nel suo percorso i comuni di Pompei e Sant’Antonio Abate diventato con quest’opera un corso d’acqua limpida.

Aspettavo questo momento storico desiderato da decenni. In attesa che venga completata dagli enti preposti il dragaggio del fondale, si è già constatato il significativo miglioramento delle condizioni ambientali. Ad oggi, il letto del canale San Tommaso è bagnato solo dalle tante piccole sorgive, pulite e cristalline, che si susseguono lungo il percorso dove spesso si sente lo starnazzare di qualche germano; da questa estate in poi, molti dormiranno sicuramente con le finestre interne aperte (prima era impossibile). Questo significa restituire il diritto alla salute e all’aria salubre ai cittadini che abitano a ridosso di questi canali, che per troppi anni hanno portato miasmi, tanti si sono ammalati e ci hanno lasciato; purtroppo non sono riusciti a vedere questa riqualificazione, a loro va il mio pensiero e a quegli anziani che hanno trascorso la loro infanzia proprio qui, agli argini di questi canali tra una “giulianella” (il pic-nic del martedì in Albis) o un tuffo nelle acque. Avremo cura di creare nuovi ricordi indimenticabili, così come accadeva a quel tempo, per rendere omaggio a loro e a tutti i nostri antenati che ci hanno preceduto e hanno plasmato la storia e la nostra identità comunitaria.

Il 2 aprile 2023 in uno specchio di acqua c’era una femmina di germano reale con ben 13 anatroccoli nuotare con la madre 😍

Attendo un’altra data che torna continuamente nelle dichiarazioni dei protagonisti istituzionali, il 2025: rendere pulito il Sarno...